LA NOTTE DEI PIRATI… vestiti a tema!!!
“Avete condotto questa Lotta e questa insolente Resistenza contro una Nave Reale senza qualsiasi giustificazione di Autorità, se non quella proveniente dalla vostra personale depravata Volontà, e per di più sotto l’insegna di una Bandiera Nera, con ciò presentando voi stessi con assoluta evidenza come volgari Briganti, Oppressori e Violatori di tutte le Leggi umane e divine”. (Tribunale speciale di Cape Coast Castle al processo di Bartholomew Roberts e del suo equipaggio).
ore 20.30 – CENA VEGAN
a seguire
“ALL’ARREMBAGGIO!” …PIRATI: AVIDI TAGLIAGOLE O RIBELLI SOCIALI?
dai miti folkloristici conditi con bende e gambe di legno alla propaganda del potere che li dipinse come sbandati sanguinari, passando per le riletture fantasy del cinema moderno. Nel tentativo di scoprire quanto ci sia di vero nei miti marinareschi, e di capire perchè “le canaglie in guerra contro tutto il mondo” suscitano la passione e l’ammirazione da parte di chi ancora ama veder sventolare il “nero vessillo”, negazione di ogni patria e di
ogni potere.
abbandonati: infinite possibilità di utilizzi per la città negate dalla
stessa legge, lo stesso decoro, le stesse istituzioni che definiscono (e
puniscono!) “delinquenti” coloro che posti come questo lo riaprono e lo
liberano per tutti.
A Forlì l’emergeza spazi (abitativi e non solo) la conosciamo bene e la
conosciamo da anni: più di 40 persone private di un alloggio già
dall’inizio di ottobre cercavano un tetto rivolgendosi al Comune che li
ha scaricati alla Caritas (che adotta regole umilianti per i
pernottamenti fino ad arrivare alle perquisizioni degli effetti
personali) senza contare tutti coloro che, perchè privi di un semplice
pezzo di carta, non possono nemmeno domandare assistenza se non al
prezzo di finire internati (CIE) e/o cacciati via dal suolo italico.
E poi tutti quelli che dormono al parcheggione Montefeltro?!
I ragazzi di Forlì senza un solo spazio di socialità altrenatvo agli
alcolici recinti ricreativi di pub e discoteche?!
Tutti quelli che vorrebbero proporre iniziative e rinnovare le città e
si trovano solo ordinanze poliziesche sempre più restrittive e porte in
faccia?!
Come conciliare quetse evidenti necessità con l’immobilismo colpevole
delle istituzioni che, dal canto loro, sono proprietarie di dozzine (se
non centinaia) di appartamenti/locali/edifici/palazzi/terreni sfitti e
abbandonati?!
Noi non potevamo sopportare questa meschina privazione e ci siamo dati
una risposta: occupare uno spazio comunale (perciò di tutti) e
autogestirlo per dimostrare che un’alternativa radicale si può
realizzare, senza più chiedere, senza più confidare nei “delegati”,
senza mai più chinare il capo di fronte alle ingiustizie ritenute, a
torto inevitabile e incontrovertibili.
Agire in prima persona. Non per “diritto” ma per necessità.– Spazio Occupato MaceriA –
(via Maceri 22, parallela corso G. Regnoli)